Notte di Ferragosto

Era notte tra il mare, la spiaggia ed i fuochi

e si  rideva rievocando d’infanzia i giochi,

non ricordo ci fosse la luna ad imbiancare

il rosso bagliore dei nostri  passi verso il mare.

Tu del lontano baccano dei fanciulli ingordi

ridevi ché stesi a schitarrare gioivano tra bagordi.

Picciol senso di lieve disappartenenza che soli

s’andava per scelta a scansar de le faville i voli.

Notte d’estate, complice mite del nostro sussurro,

non tornerai, no, perché so che le notti d’azzurro,

come le gemme, brillano, una volta sola, per magia

senza la luce di quegli occhi che ancor mi dan malia.

 

 

 

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