Pazzia d’amore

Qual languore prende ne la pazzia d’amore

m’estrema un  pireo lascivo antico furore

di corpi attratti pelle a pelle in perversi pensieri:

nullo gioco escluso al senso di un venire in fieri.

Angelo mio carnale fatti demone lussuoso

c’ogni tuo piacere sarà mio e a noi festoso.

33 risposte a "Pazzia d’amore"

  1. “Ella appariva, così, la donna di delizia, il forte e delicato strumento di piacere, l’animale voluttuario e magnifico destinato a illustrare una mensa, a rallegrare un letto, a suscitare le fantasie ambigue d’una lussuria estetica. Ella così appariva nello splendore massimo della sua animalità: lieta, irrequieta, pieghevole, morbida, crudele.”
    GABRIELE D’ANNUNZIO

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