109 risposte a "Nomade urbano"

      1. io credo alla compresenza intensificante degli apparenti opposti
        semplice: amo del caos il silenzio, del silenzio il caos, e amo il silenzio, e amo il caos, e via, per via, così…
        buona cena, Marzia
        io vado che, come si dice dalle nostre parti, me sto murenno ‘e famme!

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      2. sempre lo sono i versi anche quando pronunciano la dimenticanza e l’assenza, quando strisciano struggenti sui bordi dell’oblio, quando invocano l’oblio… Fuori di questo c’è un silenzio brutto, assordante che non somiglia a quello del respiro lungo e rinfrancante ai bordi del mare… Tutti cantiamo la speranza anche quando chiediamo e vogliamo annullarci nella panacea d’ogni distanza d’ogni solitudine: scrivere d’un abbraccio è un abbraccio, scrivere di un corpo caldo è portare in te quel corpo caldo, per sempre…fuori di questo c’è solo un infantile balbettio, un gioco di suoni. Tu lo sai bene perché i tuoi versi sono potenti e struggenti anche per quel che dico, anche quando chiedono l’oblio attraverso la narrazione d’altre esistenze…vi si legge lo specchio dei tuoi meravigliosi viaggi , ora, ma anche nel tuo ricco passato…e lì si annida la speranza, sempre.

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      3. “io vengo dalla terra dove tutto ha già respirato e oltre il confine non mi resta che il tormento di un sonno profondo, che non cerco e non viene, perché non amerò mai decidere dove non è natura a farlo per un’oscura a noi volontà, per una mutazione, per un nulla. Vedere l’abisso e non vederne mai il fondo è il segno della mia vita, del mio ventre e adesso della mia mente, che è corpo pure lei, inequivocabile. Il mio tempo è già passato ed è il silenzio che ora soltanto ristorerebbe, ma il silenzio in questo mondo va per scansioni di tempo equivalenti ai respiri necessari, pur minimi, per non sentirsi in colpa verso chi una vita la vorrebbe e non ce l’ha. Qualcuno disse di ricordare che se ogni campana quando suona suona anche per te, e la mia carcassa è un ricettacolo di rintocchi che non trova pace, tranne una pace, soltanto, una pace di mare, prima di pensarci, o manco quella, manco”

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      4. Lo virgoletti questo tuo dire quasi a farne citazione forte della tua vita…ma mi confermi con questo andamento struggente (degno di un’altissimo monologare) …che ciò che ti fa chiedere l’oblio ancora è lì , ma in questa terra oltre confine, oltre l’oblio ci sarà una nuova alba…è sempre così, Dora. E’ la nostra natura.

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      5. errori di battitura ce n’erano
        non fu errore di battitura nascermi.
        fu errore scegliere di che vita morire. Se preveggenza è in questo, mai avrò speranza d’oblio.
        nel sempre i ricordi di ieri, gli illusi di domani, oggi è un’altro giorno a venire del fu.

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      6. ti leggo e oscillo tra l’ammirazione della tua prosa (davvero degna di costruire un monologare di letteratura veemente e sublime) e lo sgomento, oscillo, dico …lo sgomento della lettura di un passato come unico peso per il futuro… rispetto e medito

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  1. Buongiorno, franz
    Volevo solo scusarmi per ieri
    Ho sovrapposto in commento la mia trista prosa al tuo bello e speranzoso canto.
    Come lettrice sono pessima
    Volevo dirti solo questo.
    È stato come invadere il tuo spazio gioioso e malinconico con i miei abissi poetici.
    Eppure ieri avevo concluso anch io con un articolo vivo, ah ah! Ma i mostri saranno riemersi in automatismi di coscienza e son venuta a scaricarli altrove
    Tristissima e spiacentissima
    Cospargo la mia testa di testa con la cenere
    😁
    Buongiorno
    E tanta felicità per te

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    1. ..socia…. che ti accade?
      ..perché queste “scuse” a Franz?
      ..permettimi per favore….
      ..il tuo commento non era tristo, né inopportuno, anzi aveva degli spunti di bellezza assoluti, da lasciare storditi per maestria espressiva, credimi…
      Franz ci ha sempre tenuto a che ognuno di noi assorbisse in libertà quello che percepiva dalle sue poesie, e poi lo esprimesse rielaborato con il proprio sentire… e tu questo hai fatto, nascondendo -fra l’altro- con ironica grazia una malinconia profonda…..
      ..Franz è persona di tormentata sensibilità, e secondo me ha inteso senza fra_intesi la tua condivisione….
      ..è la mancanza di caffè che ti confonde le alucce socia bella, sient’a mme!!

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      1. Socia… qua con la vicina che da di matto per un condizionatore di troppo (l’unico e spento sin dall’estate…) son due giorni che mi s’è arrevutato pure il caffè… ‘nu turmiento… un vetro rotto… e non chiede scusa…
        Divagazioni a parte.. Si, vero, Franz è un giovine sensibile e comprenderà il mio animo amletico quando esprimo perplessità comunicative
        Caffè per tutti! offro io! se riesco a uscir di casa… che sembro sequestrata da un’oscura figura urlante sull’arco della porta…

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      2. è molto anziana e fin qui io avevo proposto che l’età gli porta qualche problema naturale nella capoccia e vorrei quasi arrivarci così io alla sua età! ma la figlia ritiene che il problema alla capoccia non sussiste… e la butta al mezzo vaiassa… intanto la capoccia ritenuta lucida e misurata fracassa… 🙂 Ma ha acchiappato il vetro della poveraccia al piano di sotto 😀
        Insomma… qua ci vuole una ronda con abito pazzoide… hai presente quello che teniamo per le occasioni di dormienza isterica?
        vola! io evado dalla finestrella della mia camera…

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      3. ..porta pure un rospo al guinzaglio e una scopa di saggina, io attivo col cilindro violaceo e i coriandoli…. anche l’occhio vuole la sua parte… 😀 😀 😀

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      4. socia… dovresti sapere che mi piace rotolarmi sulla rena per le squamette superflue 😀
        poi col profumo di corvo_rosso mi trovo sempre tutta quella corte di muschilli appriesso…con quelle alucce… uuuuuh! Io voglio solo le alucce belle di socia mia ;D
        slancio di codina e su con le alucce: vola che ho bisogno d’un caffè a capa sotto… Stamattina lo rovescia mentre a testa diritta…

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    2. Guarda che la tua prosa mi è piaciuta e te l’ho scritto. puoi invadere come vuoi e quando vuoi. Se la mia speranza lirica produce , anche inabissamenti (che sono poi, come nel tuo caso, profonde riflessioni) vuol dire che non non è uno scrittura banale.Non hai nulla di cui scusarti.

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      1. va bene…
        allora ti lascerò altre prose lucubri, ah ah! scherzo
        stavo uscendo, sgattaiolando fuori di casa, oltre le vicine ammattite, che ho da recuperare delle lentine a contatto
        poi ho un articolo/presentazione da finire, ma lo farò per strada

        la strada mi ispira sempre

        mi ci vedi come docente di latino? io no
        ma incrocia le dita

        ah, sai: oggi ho conosciuto la pupetta bellissima di quel mio vecchio amico dei serpenti di cui vi parlai

        ‘na mullechella… :*

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  2. un annetto fa sono stata a Napoli, ad un convegno e una mattina mi sono alzata prestissimo e ho vagato per le vie del centro fino a Piazza del Plebiscito… c’era una luce chiara e nitida che rendeva il paesaggio un po’ surreale. Si potevano sentire i primi rumori della città che si sveglia e il profumo delle paste che si spargeva in ogni dove. Fu una mattinata tra le più belle che io ricordi. E’ questo che mi è venuto in mente leggendoti 🙂

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