Vola, vola!

Dondolo dondolo

ninnolo ninnolo

piccolo uccellino

mi becchi il ditino;

non ho mangime

per le tue creature,

non so sfamare

le tue premure..

Vola vola alata bella

d’altra mano fatti sorella:

che a beccare

queste aride dita

potresti sfinire

il tempo di tua vita.

 

 

44 risposte a "Vola, vola!"

    1. Molto cinguettanti, credo. 😀 Al di là della risposta tenera e scherzosa … la figura dell’uccellino si presta ad evocare creature fragili ed esposte cui non vorresti mai far del male…I miei versi nacquero dal dondolo dondolo (chissà l’antica sedia a dondolo del mio papà) a mo’ di nenia e poi m’avvenne l’uccellino. Volevo cantarmi una ninna nanna, poi, tuttavia, visualizzai l’immagine dei voli sulle mie dita e la mia impossibilità a rispondere generoso a chi con premura mi becca la mano…Anche qui, in commento vado a sensazioni…Mi resta vivo il ricordo dii quando da bimbo mi ritrovai accanto a un cacciatore e mi vidi cadere sul volto l’uccellino colpito. Mia madre mi raccontò che rimasi muto e attonito per ore…Ancor oggi quando dico “uccellino” indico una creatura fragile da proteggere e come allora, soffro dell’incapacità di riuscirvi. Un po’ di me stasera su questa piccola nenia volante. Grazie del suggerimento, Dora

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      1. hai espresso un pensiero così delicato che non posso aggiungerti altre parole
        Grazie per aver condiviso i tuoi ricordi che fanno tanto pensare alla fragilità della vita, ma anche alle piccole bellezze da difendere

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      2. …che non bisognerebbe mai esporle nei loro decenni o attimi di vita alla condanna d’un popolo che nulla può sapere di certe favole non scritte, ché non bastano le belle parole a scrivere, ma solo ad offrire disgiunte, parziali, intepretazioni. Il pettirosso non ha il petto rosso per apparenza o di bellezza, e tu lo sai.

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      3. Si conosco la struggente fiaba. Ed hai ragione…bisogna aver cura d’ogni petto ferito che s’incolora d’apparente bellezza e canta struggente il suo dolore che noi, improvvidi, scambiamo per ammaliante cinguettio….Quanto ca**o hai ragione, Dora

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      4. In genere si vede la fragilità e il desiderio di protezione in chi più si ama… certamente da un’immagine che ti è rimasta nel cuore, ma chi sa se la tua amata sarà un piccolo uccellino con tenere ali e dolci cinguetti? 😉 tutta la tua sensibilità di bambino di allora e di adulto di oggi tra questi bei versi Franz …

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  1. E’ un ricordo, è una filastrocca e al contrario è un invito doloroso e amaro rivolto all’amata ad allontanarsi perché non si ha niente da offrirle.
    Bella la metafora della delicatezza deliziosa dell’uccellino che evoca la fragilità di un infante e che rimanda a “lei” quasi fosse donna-angelo; traspare l’amore che si dona oltre misura, con generoso altruismo, al di là di noi stessi. Così l’ho letta… bellissima

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      1. ho una zavorra nel petto…che lacera il mio animo stanco. Troppe girandole di falsità,di pezzi senza capo ne coda si annidano nelle vicinanze. Trattengo il passo,che si fa sempre più incerto…sono stanca

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      2. trattieni il calore di un mio pensiero , se ti aiuta…c’è tanta solitudine oltre questo schermo e mi rattrista avvertirlo, ma la solidarietà è passo che mi è facile per antica consolidata abitudine. Sono sincero.

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      3. Ne percepisco una carezza ma credimi sono sempre più delusa dalla falsità di chi ti sta vicino. E arrivo a convivere con la purezza e la leggerezza di chi sta oltre lo schermo ma sa trasmettere ogni emozione senza pudore

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      4. condividile nel far fiorire da quelle radici bellezze nel sorriso delle tue bimbe: lo sai fare quando con gioia artigianale costruisci oggettini preziosi. Ritroverai, nel tempo, le emozioni che cerchi.

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  2. Per il ritmo è una ninna nanna, piacevole da cantare a voce bassa e suadente per far addormentare il neonato che hai tra le braccia.
    C’è un ricordo che mi è venuto alla mente con i tuoi versi.
    Avevamo un dondolo speciale in giardino che era appartenuto a più generazioni.
    Io mi sedevo lì da bambina. Gli uccellini venivano da me. Amavo quel loro avvicinarsi così senza paura.
    Io divenivo triste se non avevo briciole da dare loro, così teneri.
    Bella bella poesia è questa tua di una delicatezza particolare.
    Quell’uccellino… è per te qualsiasi fragile creatura, sì, anche quella da te amata che non riesci a proteggere e che fai allontanare perché non soffra di più poi.
    “Vola vola alata bella”
    Qui tu allontani la tua amata bella, quasi donna-angelo, con quell’amore vero che va oltre e supera ogni egoismo.

    Quante tenerezza sai far giungere, Franz.
    Un sorriso dolce
    gb

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  3. Cip Cip!
    E il tempo si ferma nel fotogramna di un attimo…un pensiero solitario ci zampetta nella testa….leggiadro si posa sulla mano e poi sul cuore. .è solo poesia fugace…è solo un volo di parole.
    Cip Cip….mio adorato FF …bacio da Madame Scignitella.

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      1. Più che un ritorno è un passaggio…un saluto cinguettante al mio caro FF, pensieroso e assorto sul balcone sospeso sul precipizio del mondo… cip..cip… è bello parlarsi ed ascoltarsi nei silenzi…ci fa sentire meno soli.
        Baciii…p..ciiip…

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