Pangea piange.

Chi vi ha eletti fanfare in maschera

padroni delle terre e dei confini?

Pangea piange la sua deriva in frattaglie

dove pasteggiano cantori di morte

immemori di ben più nobili battaglie.

Sorride placida, con la sua falce,

l’onesta signora c’ogni vita fende

e sembra cantare:

“Di proclami e di tamburi ascolto il rimbombo,

voi che proclamate il diritto dell’ingiusto,

mi preparate ricco raccolto e n’avrò gusto”

41 risposte a "Pangea piange."

  1. mi astengo dal commentare, ma mi associo, se possibile, al pianto della terra, pur sentendo la responsabilità di non impedire, io come tanti, tante cose che accadono
    se autodistruggerci sia la malcelata tensione non saprei. Di certo siamo lontani da una volontà di benessere condiviso

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      1. ti dirò una cosa: non ci vedo nulla di strano, ma tutto regolare nel come vanno le cose. Per questo mi chiedevo se davvero fosse accaduto qualcosa che valesse quale accadimento. Perché questo che viviamo non lo riesco più a pensare eccezionalità di eventi, ma cupa routine da manuale d’umana non so come dire
        come parlarne non mi viene perché mi scatta solo rabbia e la rabbia è inutile se espressa solo in parole
        Puntare sui piccoli gesti quotidiani non risolve, ma…
        siamo ancora capaci di rivoluzioni? in che senso?

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      2. e chi ha parlato di stranezza? E’ un bel po’ che Pangea piange la sua deriva… Mi fa specie non ti suoni starno il presidente del più grande paese del mondo che proclama muri e deportazioni di massa appoggiato dal cupo Ku Klux Clan… A me angoscia e in sfogo lirico , sia pur lieve, lo dico. Lo condivido visto che leggo post che addirittura vedono del buono nel “mostro” americano nato dal “grembo fecondo” di cui parla Bertold Brecht… Ok?

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      3. a me no…non l’accetto… “regolare ormai” non l’accetto… Io ho sognato e vissuto un mondo senza confini…Se il nazismo si ripresenta io non resterò a casa a guardarlo pascere…c’è un punto di rottura oltre il quale l’angoscia è pronta a trasformarsi in azione

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      4. io ‘lavoro’ sulle piccole cose se sono incapace di agire per grandi rivoluzioni, che una persona certo non basterebbe, e anche queste mascherine non sono una sola persona
        non riesco a pensare altrimenti, per ora.

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      5. certo che non sono una sola persona…c’è dietro una massa informe che Brecht chiamò “Grembo fecondo”…quel multiforme grembo che partorì un Hitler…anche quella era una orribile mascherina che non rappresentava una “sola persona”.

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      6. Nutro il tuo stesso sentire e, mi capita di non volere vedere i Tg perchè mi fa male, dopo la vittoria di Trump soprattutto…
        Perchè a volte gli accadimenti, pur nella loro stolida reiterazione, ci appaiono insopportabili, Franz?

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  2. Suona decisamente ridicolo che,su un pianeta in cui tutto si muove, che persino i continenti si muovono, danzando e facendoci ballare, ci debba essere ancora in molti la convinzione di essere noi i padroni di tutto…
    Bella e forte…
    Un caro saluto……

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  3. c’è un punto di rottura oltre il quale l’angoscia è pronta a trasformarsi in azione
    Pure io avverto un immane incombere della idiozia, della brutalità, della crudeltà.
    E quanto ci hai lasciato ne tratteggia i contorni…

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  4. Molto penetrante. Aumenta in me il senso di smarrimento, di perdita di equilibri (o meglio, acquisizione di malsani nuovi equilibri). Terrore di assuefazione, mentre il mondo piange e io pure, ogni giorno. Deriva di frattaglie: sintesi di un disastro.

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