Radici

Mio padre aveva un gamba di legno,

ma non lo dava a vedere;

di bottiglia, mia madre,

portava sugli occhi i fondi,

ma, negli occhi tristi e tondi,

trapelava di vita un antico sapere.

Prosperose sorelle

e un fratello,

amato e inquieto,

disegnavano di mia famiglia

lo scenario completo.

Io terzo, non primo,

mi fregiavo di posizione mediana,

nell’asse instabile,

ma d’ore certe, della meridiana.

Napoli, umile, lucida e puttana,

mi vide sciamare, libero,

in ogni sua più ascosa tana.

Fuori di famiglia impattavo la strada,

per tornare al desco caro,

di ritorno da ogni più strana contrada.

Assorbii assai presto  le lingue dei mondi,

ricco di quel tenero umano

che due angeli, d’amore ridondi,

l’un claudicante, l’altro ipovedente,

vollero donarmi nella genesi di loro mano.

66 risposte a "Radici"

      1. 🙂 le radici persistono anche quando la vita le svelle…ramificano di nuovo e per sempre dentro di noi… avverrà con tuo figlio..è avvenuto e avviene con tutti i figli del mondo.

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  1. Anche questa la trovo stupenda. La struttura mi sembra diversa dalla tue solite poesie almeno nella disposizione delle rime. Le parole sono sempre scelte con cura e messe al punto giusto. La tua famiglia e tutta la vita che pullula in essa descritti in un modo che lascia senza fiato. Infine gli angeli d’amore ridondi/l’un claudicante, l’altro ipovedente… Insomma per me un’emozione indescrivibile, un qualcosa che è risalito dalle mie viscere stimolandomi qualcosa di simile al pianto.

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  2. Franz…sei sempre nel cuore di chi ti legge come me…
    Sinceramente penso che questa sia una delle tue poesie più intime e intrise di te…si sente il tuo sapore…il sapore della tua città e della vera famiglia!
    Sei unico nello scrivere…e a me fai sempre commuovere e emozionare…accarezzi l’anima di tutti noi! Un grande abbraccio!

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