Un’aura d’epidermide

S’io potessi svestire la mia anima

e farne pelle

t’avvolgerei per darti calore.

Un’aura d’epidermide

non per soffocare,

ma per sentire

un brivido d’osmosi cellulare.

Mi farei, così, compagno

della tua solitudine,

dei tuoi silenzi

avvertirei, nei tuoi istanti,

la brezza.

Non consumerei, così,

effluvi di parole,

fastidioso ronzio

di memorie lontane,

ma starei tutto

nel sentire:

senza alcun bisogno

che tu debba

la mia presenza avvertire.

47 risposte a "Un’aura d’epidermide"

    1. Sorrido dolce, sai Pina? Da quando ero bambino per me il viaggio tra e oltre le cose era il mio destino… è per questo che cominciai a scrivere, scrivere…scrivere quasi a costruire gli ingranaggi che dovessero sostenere il motore della macchina dei miei sogni…ciò che mi hai detto m’ha fatto ripercorrere, in un attimo, questo viaggio nel e oltre il tempo del mio sentire. Grazie davvero.

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      1. Paure… da esorcizzare con allegria fuori tema. E pesante apposta tanto per riderci sopra. La fossa.
        Gli istinti spesso ci dominano. Senza lasciare nemmeno un insegnamento valido.
        Legati alle paure e certi della falce.
        Buffo il mestiere di essere umani.

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      2. Il frenare davati le rane… è un fermarsi e perdersi. Senza seguire la corrente. Per dare un senso a questa vita, bisognerebbe meravigliarsi, imparare e ridere ad ogni passo.
        Soprattutto quando la musica di fondo è melanconica. Ma non si può sparare sul pianista. Quello ce lo hanno assegnato all’inizio!

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  1. Caro Franz,
    quante emozioni questa notte!
    Quanta cura e quanto cuore…!!!
    Non voglio commentare…
    non voglio aggiungere nulla…
    Applaudo e chino il capo…
    riverente…
    alla Tua Musa…
    Sospeso tra il Tuo canto
    e il nuovo amico di Valentine
    ho pianto…
    ed è difficile per me…
    Grazie Poeta, iago.

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