Trasmigra il corpo negli interstizi del tempo
occupando lo spazio quale creativo frammento.
Nel tra le parole gravide cellule pensanti
narrano le storie esauste degli amanti.
Epistole, gocce di sangue, respirano il fiato
d’ogni amplesso florido che ne è nato…
Nel prato del dire fiorisce l’ombra del rinverdire
ed ogni fiore è stella del cosmo, e dentro è
il corpo del due in uno che non sa e non vuol morire.
In mezzo a tanto infinito
malinconico cresce
il rimembro d’amore…
come rugiada
al primo mattino
trepide gocce
di corpi intrecciati…
baci strappati
alla dimenticanza
e una rosa nel petto
che amo e che graffia…
è piaga che il tempo
guarisce
nel passato registro
che morire non vuole…
Ciao Poeta, iago.
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ciao Poeta…di risposta…sei un mago…
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