Astrazione geometrica.

Ettore Massarese ( fu Franz)

O tu che frenetico acceleri il volo

forse…

dei compagni a raggiunger lo stuolo,

che ti sia venuta

in uggia la solitudine selvaggia?

O forse fremi di ritrovare compagna?

Quel che disegni nell’aria

non è un volo smarrito…

è traccia chiara di un desiderio infinito.

Perché il mio stare

non ha la levità del tuo andare?

Vola la mente, ma il corpo ristagna

solo tangente in fuga

da disegnare su nera lavagna,

astrazione geometrica di un vago ardore

non freccia lanciata verso il cuore d’amore.

21 risposte a "Astrazione geometrica."

  2. Bellissima caro Ettore, riesci sempre a commuovermi… scusami, ma io sono fatta così. Davanti alla bellezza di tanta creatività… mi commuovo, ma sono lacrime di gioia, per tanta sensibilità d’animo. Grazie… grazie di cuore.

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  4. Ciao Ettore, noto che scrivi in poesia classica e sempre bello vedere che anche se il tempo passa si rimane legati al classicismo elegante e forbito. Certo che nel moderno non avresti potuto usare certi termini che ormai non si usano più…Comunque è bello il senso dei volatili che volando riescono a disegnare immagini che solo pochi riescono a notare… Dolce sera !🙏

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  5. Vedo a volte nel cielo stormi che disegnano volute meravigliose, figure geometriche meravigliose, sono onde aeree che riescono sempre a stupirmi. Sì, anche il volo solitario di uno storno che cerca di raggiungere gli altri per correre e giocare ad accarezzare il cielo. Soprattutto nei momenti peggiori, nei momenti in cui la mia realtà mi sembra un altro mondo, e non il mio, vorrei essere con loro felice nel volo.

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  6. Ciao Ettore! Quasi viene voglia di spiccare il volo verso nuovi lidi. Forse è questo che fa fare il vero amore? A volte non è semplice e si rimane ancorati alla realtà, quasi come una prigione. Il ruolo di noi poeti forse è quello di esprimere questo volo, dare voce al desiderio di fuggire per creare nuovi spazi. Non so se tu la vedi come me. Intanto un sorriso da Lila

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