Dal diario di Stefano Cruzzi . Settembre ***
Dal Pireo abbiamo preso la nave che ci porterà a Santorini. Mi inquieta Angela che ha voluto chiudersi in cabina con le foto delle lamine…m’ha detto solo uno “sta tranquillo, lasciami stare”, detto flebile flebile, ma io l’ho sentita farfugliare altre cose…a malincuore l’ho lasciata stare, è suo diritto, a suo modo, capire…Alberto è impegnato a spiegare a Lugo la storia delle lamine, del ritrovamento nella tomba di Hipponion a Vibo Valentia e di come quella preziosa lamina sia stata ritrovata nella bocca di una fanciulla, all’interno della sua tomba. Lugo sembra profondamente colpito. A me è toccato indottrinare De Ritzis e Lorenzi. Il colonnello mi sorprende, è una vera spugna, assorbe senza alcun limite ogni novità, trascrive ogni cosa…non credo sia solo per i rapporti che invia a Roma credo che stia organizzando un archivio quasi personale, una sorta di futura memoria, forse nel timore, non ingiustificato, che qualcuno, in alto, più questa storia si complica, più venga assalito dalla voglia di insabbiare tutto. Con Lorenzi la cosa è stata più complicata. Il professore ha un’ottima formazione classica e sulla storia delle lamine qualcosa sapeva, ma ha tirato fuori una teoria tutt’altro che campata in aria a proposito delle intuizioni junghiane sull’anima e l’inconscio collettivo, l’ultimo Jung, in particolare, che sembra complicare la faccenda degli archetipi. Secondo Lorenzi gli idoli hanno un qualche meccanismo che attiva i nostri neuroni “ancestrali”. Lo starebbero a dimostrare i filamenti luminosi innervati nel cervello di Angela durante le “crisi” e l’attività cerebrale “automatica” e inconscia rivelata dalla risonanza magnetica. Insomma gli idoli “avvertono” il soggetto disponibile e si attivano. Quasi fosse un facezia, ma alla fine mi pareva serio, ha finito per sostenere che le opere di taluni grandi artisti potrebbero avere a che fare con l’attivazione dei neuroni ancestrali e via con gli angeli di Raffaello e di Leonardo, l’enigmatica Gioconda e via via sino, naturalmente ai Surrealisti e allo loro scrittura automatica, come già ebbe a sostenere al momento del consulto nel suo studio a Napoli. Ecco. Ora siamo a Santorini, ne vedo le luci a distanza. Sono le 22 precise ed il mare è calmo. Angela m’ha raggiunto a prua sulla tolda. Insieme osserviamo la luna piena che fa rifrazioni luminescenti sulle acque. Ci baciamo, ma lei ha dentro vibrazioni d’altrove.
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Ah, le lamine! Sono riamaste segrete anche se le leggiamo e le traduciamo. Pregusto il seguito..
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🙂 presto spero di arrivare alla conclusione…ma c’è mai una conclusione? Grazie!
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Maè, ce state piglianno p’a gola e nuje a spantecà e murì p”o vulio d’a parola viaggiatrice di narrazione. Sicuramente, site mparentato cu Omero e ‘o mare profondo d’o Mediterraneo.
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😀 se viaggia Armà…se viaggia! e RRazieee!
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