Oh, materia d’onde gravitazionali,
angeli neuroni nell’etere invio,
un dire espanso senza suono
che paziente attende una corteccia che li prende.
Nel respirare penso e il pensiero raddenso
grumo d’atomi feroce
al tuo mare vertiginosa foce.
Amica cara, non esperimento telepatia,
ma affido all’aria lieve messaggeria,
pregando le nuvole sparse,
di farsi condensa dell’anima mia.