L’imperfetto non ama farsi presente.

M’è caro andare nel silenzio del lungomare

e da lì partenze senza ritorno  vagheggiare.

Buonasera, signorina impertinente,

spesso la vedo esitare distrattamente

lì sulla grande curva che guarda la montagna

e lei guarda il mare mentre di luce si bagna.

Oh, signorina, non so bene collocarla nel tempo:

le parlo oggi ma forse lei proviene da altro frattempo.

Il mare e l’odore di salsedine

e questa luce fanno brutti scherzi.

Camminavamo

lì sulla grande curva senza ossessi né screzi.

Camminavamo? Camminiamo?

Oh, l’imperfetto non ama farsi presente,

naviga nell’oltre/tempo

di un gioco che svanisce in un niente.

 

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