e mentre guardo su verso il Monte Echia…rovine di fondazione, altra memoria mi viene e mi viene carnale…un primo vero bacio…lì, sul monte, di fronte al mare…una deviazione del tempo, una lunga deriva felice…bambino negli occhi e nel cuore…bambino…bambino…
INFANZIE
Piedigrotta! Piedigrotta! Piedigrotta trombe di latta, coppolone selvaggio, scugnizzeria di retaggio. Pepperepepepè… In testa alla banda ondeggio il capo e buffo sbuffo in trombetta…femminucce selvagge mi circondano! “Quanto è bellillo! Quanto è bellillo!” urlano agitando manine furfanti in ogni dove… Qualcuno dice : “Lassatelo stà…lassatelo stà”… ma io non voglio e sto al gioco e le femminucce entrano in banda: saremo ora una ventina in sarbanda. Si fa scuro, è l’ora dei carri…ci arrampichiamo, sfrenati, sul muretto della villa…le femminucce gambe all’aria e noi pisellini fiorenti… un conoscente scatta una foto…nel fermo immagine un eterno moto…occhi neri neri, aria di malizia, nessuna traccia d’ogni futura mestizia…e coriandoli di colore, maschere di meraviglia nella folla che ondeggia in festoso parapiglia…in distanza vedo le figure ridenti di mio padre e di mia madre mentre mi vengono incontro fintamente corrucciate…”Fai lo scugnizzo, stasera…il capobanda…” fa mio padre con un rimprovero che sa d’ali di farfalla…ed io ridendo grido :”Siiiiiii” e do fiato alla trombetta, in un concerto senza fretta…