Dentro il fruscio delle foglie di notte
s’annidano strane voci
sono anime notturne di vite precoci.
I non nati soffiano tra i venti
della non vita vivono scontenti.
Oh il dolore strappato dai ventri
di madri smunte di violenza piangenti.
Oh io li ascolto, dolenti violini,
son voci flebili pianti bambini…
Io non canto sdegno d’aborto
canto il dolore di chi subisce
in vita da antro oscuro un torto.
Oh donna che madre non sei
sappi
ch’io sento le voci nei sogni miei,
nella notte tra i venti,
quando dal freddo digrignano i denti.
Ti sia carezza il doloroso canto
dirò alle voci
di mutarsi in un dolce accanto.