S’io sperimento il battito di ciglia
mi si fa avvertenza d’altro
e traslucido,
nel lacrimare di membrana,
si incunea
lo sguardo in realtà ultramondana.
E’ come simulare, nel mio occhio,
un piccolo, privato tramonto…
un vigile dormiveglia d’oltre orizzonte.
E mi si fan care le penombre,
diafani lemuri dei miei giochi creativi
intersezione d’antichi neuroni
che danzano
in uno coi miei sguardi furtivi.
Oh, tu che leggi, accompagnami
nelle notti e i giorni d’andamento incerto
tra i colori, oltre la soglia di questo deserto.