Oh poveri noi cristi
chiusi in casa oscuri e tristi.
Ma fottiamoci tra le quattro mura
e piangiamo per chi davvero è dura.
Oh, lo vidi il mondo coi miei occhi
scie di morte e fame
d’ogni vespero ai rintocchi…
Noi che salviamo la crapula al mercato
ignoriamo chi il pasto salta da che è nato.
“ohhh, rivoglio i miei giardini”
sguazzano piedini nudi in fangosi acquitrini.
“Ohhh, voglio andare al mare!”
Fa attenzione…
a non sfiorare di un cadavere il galleggiare.
Oh se si intendesse
siamo tutti chiusi in questa stanza di mondo
chi muore e chi vive
del pianeta nell’eterno girotondo.
Non di virus puzza questa sfera impazzita,
ma della fetida pigrizia d’una umanità svampita.
“Oh, restate a casa!”
dice il rockettaro coglione…
Eco gli fa l’attrice col labbrone…
Questa è scostumata invadenza…
Almeno tra baracche e favelas
di voi non sanno e possono far senza.