E conterò i giorni, le ore, i minuti e i secondi,
tutti i frammenti di intermezzo del tempo.
E danzerò tra le rondelle impazzite rotanti
ossessionate nel produrre inesorabili tic toc.
Tic Toc…tic toc…tic toc…tic toc…
Si, si! Ruota pure in senso orario
le tue punte di lancia che incidono ferite
e tu ci provi beffardo per frazioni infinite.
Ma sappi, Kronos famelico, saprò sottrarti si
sottrarti i miei di carne brandelli
contro la tua furia invocherò altri fratelli.
Zenone di infinitesima divisione espansa,
Hegel ed Escher
di spirale in spirale avvolgente ansa per ansa.
Ti sottrarrò l’illusione del rettilineo andare
con zio Fritz e l’eterno ritorno dell’eguale.
E se nel gioco s’aprirà l’abisso del Nulla
rinascerò nuovo in altra zona che mi trastulla.