Nelle notti senza vento
s’avverte il silenzio del tempo.
Si insinuano voci in pensieri
da un altro mondo, da un altro ieri.
E le radure sotto la luna e i pianeti
assaporano i fossili d’antichi vigneti,
uva divina, succo celeste
d’un tempo antico, d’un tempo agreste.
Dorme il cemento nudo,
rozzo manufatto di invasione,
mentre sotto
la terra rivendica di natura missione.
Oh tu che leggi,
non farti sordo a questa narrazione
ascolta il miliardo d’anni
di questa perenne evoluzione.