La mia piccola quiete

Posso io mutare il cupo mio umor nero

se al vento l’ondeggiar mi par più vero?

Si, di voi parlo, amate canne fruscianti

che voleste parlarmi delle frenesie d’amplesso

mentre l’animo mio si truccava nero e depresso.

E di voi danzavano, liriche, le ombre sui muri

e pian piano i  pensieri si facevano men duri.

Oggi tacete, pigre al sole, non più inquiete,

paghe siete, allora, della mia piccola quiete?

 

46 risposte a "La mia piccola quiete"

  1. il fascino delle canne di bambù è, forse, proprio in quella loro solidità diafana:
    trasmettono quiete e al tempo stesso l’inquietudine d’ombra che segue traiettorie smisurate al sole, tuttavia oscillanti se c’è vento

    fortunato ad averle a vista!

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  2. sai Franz, ho avuto modo di vedere queste canne al vento su un’isola e ti ho pensato.
    Credo che ci sia uno specchio di emozioni che si intreccia tra queste e il tuo stato di animo. O mi sbaglio? … non so se sono stata chiara…

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