M’affaccio…

M’affaccio , in brivido, tra le tue emozioni

e non so più ritrovare il tuo corpo

nelle pieghe impervie delle mie stagioni.

Dimmi, ridi d’un soffio d’aria gentile?

O stai accarezzando morbida un tuo monile?

Prendi il vento e le voci che ti corrono incontro

e, in distanza, me ne giunge l’eco,

e di immaginifico e sterile vuoto m’ingombro.

61 risposte a "M’affaccio…"

      1. Era per scherzo man. Se ti sei offeso mi dispiace. Fortuna che la sorella non c’è l’ho, altrimenti eran guai eh eh!
        Ti ho solamente invitato al blog e non era una critica alla poesia…hai capito male forse. Ti leggo sempre con piacere.

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      2. non mi piaceva d’essere sia pur scherzosamente apostrofato come “guardone” sotto una poesia che sento delicata… l’espressione lo dici a soreta non ricade su eventuali sorelle reali… nun fa o’ gradasso!…buona notte Compagno

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      3. I Kahn non sono gradassi, per chi mi hai preso? Più rispetto per un Guerriero amico mio…dai!
        Ti ho commentato comunque…è pubblico…che cazzo!

        Bellissima poesia ma commento lo stesso. Ti ho solo invitato a leggere una cosa…

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      4. Io non dormo…ho ancora tanto da fare ma appena puoi, passa da me. Non ti puoi offendere per degli scherzi…scritti poi da me che sai che sono giusto e fidato.

        Non è successo nulla dai…ciao.

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      5. Ovvio che non è successo nulla…ma cogli prima la natura del componimento e poi…se ti pare giusto usa espressioni forti e scherzose…se non ti pare giusto non farlo…chiuso l’incidente

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    1. è come dici…ma un giorno, ancora, questo corpo, ogni corpo, saprà riempirsi di “suo” e rinnovarsi…dentro/fuori come vita vuole… l’amletico silenzio del distacco un po’ mi spaventa…sa di commiato… forse…ma bisogna dire e cantare, sempre, ciò che si sente

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      1. “la nostra vita, per fortuna non è una semiretta, ma ha le splendide pieghe della circolarità”
        sì, Franz.
        per fortuna

        e lo collego a “ma la vita è bella. resta” di Dora.

        🙂
        gelsè

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      1. C’è del dolore in me che non posso mandare via e scrivo con cura perché quel dolore non prenda il sopravvento, anzi m’accompagni dolce come le note di una
        partitura…questa è la genesi di molte mie poesie.

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  1. La delicatezza di questa lirica è espressa da una scelta lessicale ricercata e rimandi alla femminilità per i quali ti son grata.
    Naturalmente è una sirena…se mi libero, Franz, quanto prima creo un nuovo montaggio con una novità: vorrei evidenziare da me ( almeno per un pò) solo i montaggi nati dalle tue opere.
    Gli altri li inserisco solo nei commenti dei rispettivi autori..

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      1. E’ un meritatissimo privilegio.
        Non so come, ma come capire la creatività quali strade prende?, ma l’ispirazione che mi nasce dalle tue liriche feconda.
        Solo da Gilda mi capita, ma parliamo di un “parterre” munito di poeti di prim’ordine

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      1. Perchè incredibile?
        Ti ringrazio per l’apprezzamento, ma le tue liriche son diventate ineludibili, ch’aggia fa…
        p.s. ho mantenuto il proposito: due montaggi li ho lasciati dai rispettivi padroni dei testi.

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  2. “Prendi il vento e le voci che ti corrono incontro
    e, in distanza, me ne giunge l’eco,
    e di immaginifico e sterile vuoto m’ingombro.”
    C’è Dolore
    C’è Profondità
    C’è Delicatezza
    C’è Bellezza
    Mi inchino a te Poeta, Franz, con Emozione.
    Gelsè

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