Lettera in versi a un pensiero suicida.

Non puoi e non devi pensare alla morte

sconosciuta creatura…

Me lo dice il Sole che bagna la radura.

Anche l’albero offeso dal vento e dalla scure

regala, cadendo,

i suoi semi a nuovi verdi creature…

Ogni vita è nel ciclo dell’ineffabile eterno

e chiama primavera dopo ogni inverno.

44 risposte a "Lettera in versi a un pensiero suicida."

      1. jamme Ettore.. ma chi lo paga uno psicologo triste? niente di meno… ma ti immagini ad aprire la porta e vedermi con la faccia “a peste???” nun se pò sentì nè vedere.. poi per carità… ognuno ha la propria natura ma sai com’è.. essendo la vita stessa marcata dall’insoddisfazione e dalla paura (nascendo da un attacco di panico, vedi il neonato che nasce in “carenza di ossigeno”).. se ci mettiamo pure noi..
        E parlo come una che il buio lo ha conosciuto è.. pure bene 😉
        ergo… Smile!

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  1. Ettore caro ,grazie seppure al contrario ci siamo stretti a lungo

    Qual fluido repentino
    fluttua tra di noi
    Solo a sollevare
    le palpebre scorgevo
    Tutto intorno un danzar
    di draghi funesti
    Appresso un serpente
    poi una civetta
    e infine una lama acuminata
    sopra di me
    Di balzo mi sono alzata
    E barcollando
    ho raggiunto la cucina
    Ho perso il senno
    pensavo smarrita
    È maleficio o presagio ?
    E bisogno sento di dirti
    Della strana visione
    Il finale
    Mi sono affacciata ho raggiunto
    La grande terrazza fino
    Al piccolo angolo di terra
    Tra tanti ciuffi di erba incolti
    C’erano le violette, piccole
    E di profumo dense
    E raccogliendole
    Ho fatto la conta dei petali
    Come se fossero
    tutte vite mie passate
    Lacrimosa mi dicevo
    Non t’ impaurire ricorda
    Di sogno in sogno
    Andrai via serena
    Ciao
    PS.Scrivo di getto e non correggo , mi scuso

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